Quando qualche anno fa ho scritto questo
contro manuale di
Facebook, stufo di vedere in libreria solo manuali veri del social di Zuckerberg, temevo che avrei perso degli amici (virtuali). Invece me ne sono fatti altri: qualcuno ha voluto essermi "amico" per vedere come razzola uno che predica bene.
In effetti di stupidaggini ne faccio anche io (qua e là, nel libro, lo ammetto). Non è un caso se, nella quarta di copertina del libro, trovate solo il mio account Twitter… ;)
Ho subito l’
unfriend perché qualcuno, dotato di coda di paglia più o meno lunga, ha pensato che stessi parlando di lui.
Facebook è micidiale per i permalosi (come me), così come per narcisisti ed egocentrici (attenti: leggendo gli status si possono riconoscere anche gli psicopatici). Pensiamo sempre che si stia parlando di noi, anche quando si commenta il meteo, un rigore non dato o la crisi in Medio Oriente.
In parte è normale: è una sorta di meccanismo di autodifesa. Ma spesso esageriamo: crediamo di essere al centro del mondo, o di non esserlo affatto, senza mezze misure.
Facebook, anche da questo punto di vista, non ci aiuta. Anzi: amplifica e distorce la realtà (fino a provocare patologie, vedi: dipendenza) così come altera i concetti di amicizia o di "mi piace".
Modifica i rapporti con le persone, disposte in alcuni casi anche a tollerare banalità come "sto andando a fare la spesa" (accompagnato dall’ormai immancabile selfie) o "stasera zuppa di pesce!" (anche in questo caso con tanto di foto, vedi foodporn) perché, ci hanno spiegato, l’
intimità ambientale permette di rimanere vicini a qualcuno anche se in realtà si è lontani.
Ciò non significa che possiamo permetterci tutto:
vietato esagerare.
Non dobbiamo scrivere tutto quello che ci passa per la testa (non lo diciamo, perché scriverlo?). Né postare qualsiasi foto fatta con lo smartphone. Non dovremmo scrivere banalità (e questa è un’ovvietà…), vantarci, fare i finti modesti, lamentarci di tutto o fare post furbetti per attirare i like (per alcuni, veri orgasmi).
Sono tante, tantissime le cose da non fare: nel libro, che inizialmente doveva chiamarsi
Failbook, ne ho selezionate "solo" 101.
Tutto questo puoi leggerlo gratis!
Infatti ho deciso che, se ti
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Non mi piace. Il contromanuale di Facebook direttamente dal sito dell’editore:
Ledizioni.
Per intenderci: è un libro in vendita, su tutti gli store online, al prezzo di 4,99 euro.